Compost
La cenere di legna è utile per arricchire il compost,
ma la dovrete aggiungere soltanto in piccole quantità, per non rovinare
il tutto. E' preziosa soprattutto per facilitare il compostaggio delle bucce di agrumi.
Le potrete conservare a parte in un secchiello con della cenere prima
di trasferirle nel contenitore per il compostaggio vero e proprio.
Allontanare le lumache
La cenere è uno dei rimedi tradizionali utilizzati dagli agricoltori per allontanare le lumache dall'orto
e per impedire che raggiungano gli ortaggi. Dovrete cospargere i bordi
delle aiuole del vostro orto con della cenere prima che le lumache
inizino ad arrivare. La cenere è un buon sostituto dei prodotti
anti-lumache comunemente in vendita e non è velenosa per gli animali
domestici.
Fertilizzante naturale
Fonte foto: www.lsuagcenter.com/
Applicare delle piccole quantità di
cenere può risultare utile per bilanciare il pH di un terreno troppo
acido, a seconda delle coltivazioni previste. Ricordate di non applicare la cenere
su terreni in cui prevedete di coltivare piante che preferiscono un
suolo tendenzialmente acido, come le rose, le azalee, il rododendro e le
patate dolci.
Chissà quanta cenere del caminetto è finita nella spazzatura durante queste feste appena passate. Ma la natura ha previsto che nulla venga sprecato e quello che per noi è un rifiuto, per le amiche piante è un aiuto prezioso. Tronchetti, pellet, ciocchi di legna o carbonella quando vengono bruciati producono cenere che, in piccole dosi, può dare una “marcia in più” alle nostre piante, che ci regaleranno così fioriture ancora più belle. Curioso a dirsi, conviene dunque conservarla. Ecco come possiamo utilizzarla.
La cenere contiene un buona percentuale di potassio, un elemento che favorisce l’accumulo di zuccheri nei tessuti vegetali, in particolare in quelle piante che hanno organi di riserva come i bulbi. E’ dunque è perfetta da utilizzare in questa stagione, in cui le bulbose come tulipani, narcisi e giacinti stanno riposando sottoterra in vaso o in giardino, in attesa del risveglio primaverile. Per chi ha balconi o terrazzi, basterà mischiare uno o due cucchiai di cenere con un pò di terriccio (o meglio ancora con un pò di stallatico) nei vasi sui 30/35 cm di diametro. Anche per le rose la cenere è una ghiotta “lecornia”: le aiuta a resistere al freddo e alle malattie. Un vantaggio da non trascurare quindi: non male per un concime a costo zero!
Fate attenzione a non esagerare, però: la cenere è anche ricca di calcare. Mettendone troppa, soprattutto in vaso, potreste danneggiare le vostre beniamine. Ottima anche nell’orto, come la tradizione contadina insegna (dandola alla vite, si otteneva uva più zuccherina), per dare gusto a pomodori, patate, sedano, carote e cipolle e rendere le piante più resistenti al secco. Per evitare la formazione di una crosta in superficie, aggiungetela quando lavorate la terra.
Non usatela invece nei vasi di piante acidofile come azalee, mirtilli e rododendri, che non la amano per la sua azione alcalina.
Se sparsa in superficie intorno agli ortaggi, invece, la cenere può essere anche una buona barriera contro le lumache (la pioggia però la dilava facilmente). Se dunque il vostro caminetto ne sta producendo parecchia, non gettatela: vale la pena conservarla in un bidoncino (meglio di latta che di plastica, visto che può contenere brace residua ancora calda) per poterla utilizzare quando serve in giardino o sul balcone. E il vostro pollice, lontano dall’essere grigio, diventerà ancora più verde!
La cenere del camino? Preziosa per le piante
Chissà quanta cenere del caminetto è finita nella spazzatura durante queste feste appena passate. Ma la natura ha previsto che nulla venga sprecato e quello che per noi è un rifiuto, per le amiche piante è un aiuto prezioso. Tronchetti, pellet, ciocchi di legna o carbonella quando vengono bruciati producono cenere che, in piccole dosi, può dare una “marcia in più” alle nostre piante, che ci regaleranno così fioriture ancora più belle. Curioso a dirsi, conviene dunque conservarla. Ecco come possiamo utilizzarla.
La cenere contiene un buona percentuale di potassio, un elemento che favorisce l’accumulo di zuccheri nei tessuti vegetali, in particolare in quelle piante che hanno organi di riserva come i bulbi. E’ dunque è perfetta da utilizzare in questa stagione, in cui le bulbose come tulipani, narcisi e giacinti stanno riposando sottoterra in vaso o in giardino, in attesa del risveglio primaverile. Per chi ha balconi o terrazzi, basterà mischiare uno o due cucchiai di cenere con un pò di terriccio (o meglio ancora con un pò di stallatico) nei vasi sui 30/35 cm di diametro. Anche per le rose la cenere è una ghiotta “lecornia”: le aiuta a resistere al freddo e alle malattie. Un vantaggio da non trascurare quindi: non male per un concime a costo zero!
Fate attenzione a non esagerare, però: la cenere è anche ricca di calcare. Mettendone troppa, soprattutto in vaso, potreste danneggiare le vostre beniamine. Ottima anche nell’orto, come la tradizione contadina insegna (dandola alla vite, si otteneva uva più zuccherina), per dare gusto a pomodori, patate, sedano, carote e cipolle e rendere le piante più resistenti al secco. Per evitare la formazione di una crosta in superficie, aggiungetela quando lavorate la terra.
Non usatela invece nei vasi di piante acidofile come azalee, mirtilli e rododendri, che non la amano per la sua azione alcalina.
Se sparsa in superficie intorno agli ortaggi, invece, la cenere può essere anche una buona barriera contro le lumache (la pioggia però la dilava facilmente). Se dunque il vostro caminetto ne sta producendo parecchia, non gettatela: vale la pena conservarla in un bidoncino (meglio di latta che di plastica, visto che può contenere brace residua ancora calda) per poterla utilizzare quando serve in giardino o sul balcone. E il vostro pollice, lontano dall’essere grigio, diventerà ancora più verde!
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