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lunedì 27 ottobre 2025

A MONZA IL 14/11 : "GREEN : DA CELENTANO A GRETA, STORIA AVVENTUROSA DEGLI ECOLOGISTI" ( ...E IL "PARCO DI S.ALBINO")


Riceviamo dall' autore Mauro Suttera:

Ecco il capitolo del mio libro 'Green, storia avventurosa degli ecologisti' (ed.Neri Pozza) in cui cito il bosco Roche di S.Albino :

I colpevoli di Seveso si dipingono di verde

A dieci anni di distanza da quella polemica e a vent’anni dalla propria nascita, AzzeroCO2 rivendica la bontà della scelta di “sporcarsi le mani”: «Nel 2004 Legambiente e 

Kyoto Club hanno sentito il bisogno di dimostrare nel concreto quanto la conversione ecologica fosse un’opportunità 

per imprese, enti e territori, di essere più resilienti, efficaci 

e avere successo».

Il bilancio 2022 di AzzeroCO2 evidenzia un fatturato di 17 milioni di euro, con trentun dipendenti e diciotto collaboratori guidati dall’amministratore delegato Sandro Scollato e dal direttore generale Alessandro Martella. Quanto ai 

risultati concreti raggiunti, AzzeroCO2 vanta ben «330mila 

alberi messi a dimora su 400 ettari, 832mila tonnellate di anidride carbonica compensata con progetti internazionali certificati, 250 impianti a fonte rinnovabile realizzati». Gli ultimi impianti con pannelli fotovoltaici sono su case popolari a Firenze ed Empoli, finanziati da Ikea, per dare elettricità a cinquantotto famiglie.

La campagna di piantumazione “Mosaico verde” di 

AzzeroCO2 e Legambiente è benemerita: dal 2019 più di duecento aree sono state riqualificate. Tuttavia, qualche 

azienda ne approfitta per fare greenwashing a buon mercato: Lamborghini ha messo a dimora 2500 alberi a San Giovanni Persiceto (Bologna) e Nonantola (Modena); idem la multinazionale Usa PepsiCo con mille alberi a San Giovanni Rotondo (Foggia) e altri mille a Casale Monferrato (Alessandria); Nespresso, del gigante svizzero Nestlé nel mirino degli ecologisti da mezzo secolo per il suo latte in polvere ai

neonati africani, nel 2024 ha rimboscato mezzo ettaro a Pradamano (Udine). E pazienza se i suoi miliardi di capsule 

monouso non sono riciclabili in casa: bisogna riportarle 

nelle boutique Nespresso. La catena di benzinai Q8 si sente 

più green da quando è intervenuta su un terreno ad Amalfi 

(Salerno). 

Perfino Big Pharma si fa pubblicità ecologista: la svizzera Roche ha messo cento piante nella zona di Sant’Albino a Monza nel 2019, ma due anni dopo erano quasi tutte morte. Per kuno scherzo grottesco del destino, siamo a pochi chilometri da Seveso (Monza Brianza), dove nel 1976 una 

fabbrica Roche causò con la sua diossina il primo grande disastro ambientale d’Italia.

Episodi che non tolgono valore alle iniziative per migliorare il nostro territorio. Forse però ci vorrebbe maggiore attenzione nel selezionare le imprese degne di fregiarsi dei 

marchi ecologici. E invece, nella loro incomprensibile neo-

lingua infarcita di sigle in inglese, le associazioni verdi declamano orgogliose che i «progetti di Csr (Corporate social re-

sponsibility) migliorano la brand reputation delle aziende e contribuiscono a raggiungere gli Sdg (Sustainable development goals)». Che in italiano si traducono in Oss: Obiettivi di sviluppo sostenibile.




giovedì 25 settembre 2025

ASFALTI BRIANZA : CONDANNA DEFINITIVA

 

ASFALTI BRIANZA: CONDANNA DEFINITIVA




Il Comitato di quartiere di S.Albino prende atto della sentenza che conferma la validità delle nostre denunce. Grazie in particolare alla lista civica "La Rondine" di Concorezzo per il suo straordinario impegno. Grazie ai sindaci Sironi di Agrate e Troiano di Brugherio, a Legambiente e ad Ale Di Giuseppe de Le Iene che con grande coraggio ha girato un video esplosivo da dentro lo stabilimento. Grazie alla cinquantina di consiglieri comunali, provinciali, regionali che hanno sottoscritto le nostre denunce (solo 4 di centrodestra).

Grazie anche a noi che siamo andati in Tribunale a testimoniare.  Ricordiamo per amor del vero gli attacchi che abbiamo dovuto subire dal Sindaco di Concorezzo prima del suo tardivo ma miracoloso ravvedimento. Il silenzio del sindaco Allevi di Monza che ha presentato un esposto solo il giorno prima del sequestro dello stabiliento da parte dei Carabinieri e che per un sacco di tempo ha mandato il Vicesindaco Villa a fare "tavoli di concertazione" con l'azienda rivelatisi poi più controproducenti che  inutili. Grazie alle migliaia di segnalazioni fatte dai cittadini!  
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E' arrivata la condanna definitiva per Asfalti Brianza per una serie di reati connessi alla  gestione illecita del sito industriale a Concorezzo, tra cui lo smaltimento illecito di rifiuti, le emissioni di fumi molesti e varie altre violazioni ambientali. L'amministratore unico Vincenzo Bianchi è stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione e a un'ammenda di 27 mila euro, oltre al risarcimento per i comuni di Concorezzo, Agrate, Brugherio e Monza che si erano costituiti parte civile. Il legale rappresentante Carrasco Perez ha ricevuto una condanna di 4 mesi con pena sospesa e ammenda.
L'azienda è stata ritenuta colpevole di provocare emissioni gassose maleodoranti che hanno molestato i residenti nelle zone limitrofe. L'attività di Asfalti Brianza è stata sospesa dal 2020 e nel 2024 ha cessato definitivamente le attività. Rimane aperta la questione del corretto smaltimento delle circa 60 tonnellate di fresato bituminoso (di incerta natura) abbandonate nel sito, con incertezza su chi dovrà sostenere i costi della bonifica.
La sentenza è stata accolta con soddisfazione dalle amministrazioni comunali e dai comitati civici che da anni denunciavano le condizioni ambientali deteriorate causate dall'azienda.
 

A MONZA IL 14/11 : "GREEN : DA CELENTANO A GRETA, STORIA AVVENTUROSA DEGLI ECOLOGISTI" ( ...E IL "PARCO DI S.ALBINO")

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